Abbiamo visto quanti erano davvero i mille. Ma chi erano i mille? Beh, c'era un po' di tutto, da ogni parte d'Italia e da ogni condizione sociale e professionale. Abbiamo detto che c'erano anche una donna e un bambino, nonché un anziano, e che non mancavano stranieri.
Per quanto riguarda le provenienze dalle regioni d’Italia, infatti, la rappresentanza era molto ampia e copriva più o meno tutte le regioni. Il record tra i volontari che hanno fatto l’unità d’Italia spetta ai lombardi, con quasi metà dei partecipanti, intorno ai 440. Più della metà di questi, un quarto del totale, proveniva dalla provincia di Bergamo, che infatti si fregia del titolo di “provincia dei garibaldini”. Seconda per partecipazione fu la Liguria, con circa 160 volontari compresi i nizzardi. Con ben più di cento volontari terzo si piazza il Veneto, che per di più all’epoca era ancora in mano austroungarica, come il Trentino e il Friuli, rappresentati rispettivamente da una decina e una ventina di camicie rosse. Meno consistente in proporzione l’apporto piemontese (meno di trenta volontari) e sardo (3), mentre le nuove entrate nello Stato sabaudo (cioè le regioni annesse nel 1859 con i plebisciti seguiti alla Seconda guerra di indipendenza) contribuirono con un’ottantina di garibaldini la Toscana e una quarantina l’Emilia Romagna. Dagli Stati Pontifici provenivano 5 umbri, 11 marchigiani e 9 laziali. Consistente anche l’apporto meridionale, che poi crebbe col contributo del territorio: in testa la Sicilia con 42 garibaldini della prima ora, poi Calabria (una ventina scarsa), Campania (17 o 18), Puglia (4 o 5), Basilicata e Abruzzo (uno a testa). Di alcune decine di volontari la provenienza non è stata chiarita.
Tra i garibaldini le professioni più diffuse erano i proprietari terrieri (205) e i militari (204)), ma c’erano anche braccianti e operai, impiegati e marinai, calzolai e ingegneri, e via così, compresi 4 scrittori e tre giornalisti, nonché due religiosi.
Osvaldo
Nessun commento:
Posta un commento