mercoledì 17 luglio 2013

Cina: 326 euro di risarcimento per stupro e campo di concentramento

Non è una bella storia questa, e non sentitevi in dovere di leggerla. Ma anche questi sono numeri. Come i 7 anni serviti per ottenere ragione in una storia terrificante, ripagati con 326 auro di risarcimento.
La storia si è svolta in Cina ed ha contorni davvero brutti. Nel 2006 presso Changsha una bambina di 11 anni è stata rapita, stuprata e costretta a prostituirsi. Ritrovandola dopo tre mesi in una casa di prostituzione, la madre ha iniziato una grande battaglia per recuperarla e per ottenere giustizia. Ha denunciato i sette responsabili materiali dell'orrore, ma poi si è spinta oltre, denunciando la connivenza di qualche poliziotto locale. Nel 2012 la madre coraggio ha ottenuto pesanti condanne per i 7 sfruttatori. Ma i poliziotti rimasti immuni si sono vendicati facendola sbattere per 18 mesi in un campo di lavoro forzato, uno dei laojiao cinesi. Per fortuna il caso ha fatto scandalo, i cinesi si sono ribellati e hanno ottenuto la liberazione della donna. Ora il tribunale locale le ha dato ragione, attribuendole un risarcimento dal valore di 326 euro, più le scuse pronunciate a voce in aula dai responsabili. Il giudice non ha ritenuto necessario che le scuse venissero messe per iscritto.
Osvaldo

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