giovedì 4 luglio 2013

#ricorrenze Nati il 4 luglio: la Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti

Grande festa negli Stati Uniti. Il 4 luglio si celebra alla grande la nascita della Nazione. In questa data nel 1776 venne firmata la Dichiarazione di Indipendenza.
Qualche numero su quella storia.
13, prima di tutto. Le colonie nordamericane che sottoscrissero l'indipendenza essendosi ribellate all'impero britannico: New Hampshire, Massachusetts, Rhode Island, Connecticut, New York, New Jersey, Pennsylvania, Delaware, Maryland, Virginia, Carolina del Nord, Carolina del Sud e Georgia. Sono le strisce bianche e rosse che compaiono sulla bandiera degli Stati Uniti, immutate da allora mentre muta il numero delle stelle con l'accrescersi nella storia degli Stati che aderiscono all'Unione (ne riparleremo). La Georgia in realtà c'era il giorno della firma dell'Indipendenza, a Philadelphia, quando suonò la Campana della Libertà, ma non aveva aderito da subitissimo all'insurrezione delle altre 12 colonie. E sì, perché non fu la Dichiarazione di Indipendenza a provocare la guerra, bensì fu la guerra a provocare la Dichiarazione d'indipendenza. La Rivoluzione Americana infatti nasce prima di quel 1776. Da più di un anno e mezzo infuriavano i combattimenti. Che avevano una motivazione non proprio ideale e piuttosto concreta: non pagare le tasse. Già negli anni Sessanta era cominciata la polemica tra Londra e le colonie americane: a dividere le due sponde dell'Atlantico era una questione di bolli da pagare alla Corona. Alla fine i coloni ottennero una sospensione, ma l'entrata fu sostituita con altre imposte indirette (sembra storia di oggi). Celebre quella sul tè, che ci porta al 1773, quando a Boston furono assalite 3 navi della monopolista Compagnia delle Indie e e un centinaio di ribelli (da 30 a 130) gettarono in mare 45 tonnellate di tè provenienti da 342 ceste.  Il tè rimase a galleggiare per giorni. In risposta l'anno seguente (1774) il re inglese varò 4 leggi punitive definite dagli americani "intollerabili". In realtà 5, perché c'era anche quella che sembrava privilegiare
i francesi cattolici del Quebec e persino i nativi rispetto agli abitanti delle 13 colonie. Insomma, non c'era più nulla da dirsi, e la parola passò alle armi. Una piccola rivolta locale per le tasse divenuta un conflitto globale (si combatté in tutti i continenti e vi parteciparono tutte le grandi potenze: fu in quell'occasione che la Gran Bretagna sconfitta cedette la Florida alla Spagna, ultimo momento di gloria) si concluse con la nascita della superpotenza che avrebbe influenzato il mondo per secoli. Un vero e proprio passaggio di testimone.
4 come il giorno di luglio, 13 come le colonie, 45 come le tonnellate di tè, 76 come l'anno dell'indipendenza, 5 come le leggi che fecero infuriare gli americani. Numeri pazzi che hanno segnato la storia.
Osvaldo

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