Quando siamo entrati nel Terzo Millennio? Tecnicamente, spiace rivelarlo,
nel 2000 abbiamo festeggiato invano il cambio del millennio. Se infatti un
millennio dura mille anni, e se l’anno 0 non esiste (vedi post), allora il primo millennio
è cominciato il primo gennaio dell’anno 1, e di conseguenza si è concluso il 31
dicembre dell’anno 1000.
E così per il millennio successivo, e quindi il ventunesimo
secolo e il terzo millennio hanno in realtà visto la luce solo il 1° gennaio
2001. E lo
stesso vale per ogni secolo, che non comincia al cambiare delle centinaia, ma
all’anno 1 di ogni secolo. Se questa pignoleria vi sembra eccessiva, beh in
questo una soluzione c’è. Anzi, persino più di una. Quella vera è che
trattandosi comunque di cronologie convenzionali usate soprattutto dagli
storici da un lato e dalla gente comune dall’altra, non c’è problema a
utilizzare convenzionalmente gli inizi e le fini dei secoli e dei millenni
secondo l’uso comune. Voglio dire che è senz’altro più facile accettare che il
primo secolo è durato in realtà 99 anni, andando contro le convenzioni
matematiche che assegnano 100 anni a ogni secolo, piuttosto che modificare il
concetto che il secolo non comincia con la cifra tonda del doppio zero e il
corrispettivo cambiamento della cifra che indica le centinaia. D’altro canto
ormai il concetto di zero non solo è entrato nella nostra cultura, ma vi è
penetrato così a fondo da averci fatto dimenticare che un tempo non c’era.
Esiste poi
un’altra alternativa, poco in voga per i motivi appena illustrati. Nel
Settecento Jacques Cassini propose una cronologia detta degli astronomi, che a
differenza di quella degli storici prevede anche un anno zero in corrispondenza
della presunta nascita di Cristo. L'anno 1 a.C. diventa l'anno 0, il 2 a.C. diventa -2 e via così. Di fatto bisognerebbe cambiare tutta la cronologia prima della nostra era. Questa notazione è stata recentemente
adottata dalla norma ISO 8601. Con questa i secoli e i millenni finiscono con
gli anni 99, ma è un ben piccolo vantaggio rispetto a tutti gli altri
cambiamenti, che peraltro per coerenza dovrebbero allora forse investire anche altre
situazioni che non cominciano da zero, come ad esempio i mesi e i giorni del
mese, ma che non ha senso far cominciare dallo zero. Teniamoci quindi il
calendario così come è, e tanti saluti all’anno zero.
Osvaldo
Nessun commento:
Posta un commento